
Gemmato, investito solo 5% in prevenzione va inverta la rotta

Partire dalla dieta mediterranea e dal Made in Italy
"Oggi come servizio sanitario pubblico investiamo il 95% in cura, soltanto il 5% in prevenzione; come se volessimo far ammalare gli italiani per poi curarli. Dovremmo invertire la tendenza investendo più in prevenzione, facendo in modo che i cittadini non si ammalino e che il SSN sia sostenibile". E la prevenzione parte dai corretti stili di vita, dal Made in Italy, dall'alimentazione e dalla dieta mediterranea che dobbiamo difendere strenuamente". Lo ha riferito il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato in occasione di un incontro al Ministero sulla filiera agroalimentare e l'export. La sostenibilità e la tenuta del nostro servizio sanitario pubblico si basa anche su questo, spiega Gemmato, anche pensando al fatto che l'Italia sta vivendo un inverno demografico, ultima per natalità e con sempre più anziani. Ecco perché stare bene e a lungo nel tempo significa fare prevenzione, quindi anche adottare una dieta sana come quella mediterranea. "In Italia, unicum Europeo, controllo animale e alimentare sono in capo al Ministero della Salute, mentre nelle altre nazioni europee sono in seno al Ministero dell'Agricoltura - sottolinea Gemmato; questo da un quid in più ai nostri prodotti perché offre garanzia ulteriore di qualità dei prodotti che esportiamo". I controlli dei Nas, mai punitivi sempre collaborativi per delineare le corrette metodiche, assicurano ai nostri prodotti una qualità che li rende spendibili all'estero, aggiunge il Sottosegretario. "Lo dico in forza anche di un'altra mia delega, quella per la farmaceutica - spiega Gemmato, "siamo primi in Europa per esportazione, produciamo 56 miliardi di euro, siamo i primi esportatori in Giappone, nazione che maggiormente tiene ai controlli, proprio perché nella filiera produttiva e di qualità noi abbiamo questo bollino dato fondamentalmente dal nostro Ministero". Gemmato ha ricordato anche l'importanza della ricetta elettronica veterinaria, una conquista che ci vede primi in Europa, la tracciabilità degli antibiotici fatta con questa ricetta che evita quei fenomeni distorsivi di uso improprio di antibiotici che porta a dei problemi". Non a caso l'Italia ha già superato l'obiettivo di abbattere del 30% entro il 2025 l'uso di antibiotici nella filiera zootecnica; "noi lo abbiamo già abbattuto del 46,6% già l'anno scorso, primi in Europa". "Il nostro sistema di farmacovigilanza funziona ed è performante", conclude.
X.Francois--PS