
Ricerca Transcrime, le sanzioni Ue sono ancora troppo eluse

Schemi transnazionali complessi e protocolli carenti
Sono ancora troppo frequenti i casi di evasione delle sanzioni comminate dall'Unione europea, anche quelle rivolte agli oligarchi russi dopo l'invasione dell'Ucraina. A ridurne o annullarne l'efficacia sono sofisticati schemi di evasione e protocolli di compliance carenti, come evidenzia la ricerca presentata nella sede di Europol all'Aia nell'ambito della conferenza finale di Kleptotrace, progetto co-finanziato dall'Ue. L'iniziativa, organizzata da Transcrime - Centro di ricerca su criminalità e innovazione dell'Università Cattolica - con il supporto di Europol, ha riunito forze dell'ordine, unità di intelligence finanziaria, uffici di recupero beni e autorità antiriciclaggio e antitrust da 27 Paesi. "L'analisi che abbiamo prodotto in Kleptotrace su aree geografiche, attori e schemi di elusione delle sanzioni ha fornito la base per un approccio più efficiente nelle indagini su questi fenomeni transnazionali" ha dichiarato Ernesto Savona, direttore di Transcrime. In Europa almeno 9.866 aziende presentano entità sanzionate come proprietari, beneficiari effettivi e direttori. I Paesi con il maggior numero di aziende sono Ucraina (1.664), Regno Unito (1.197), Germania (827) e Cipro (817). Queste società sono spesso controllate tramite reti e strutture societarie complesse, che coinvolgono giurisdizioni terze e paesi offshore. Lo studio di Transcrime su circa 100 casi di evasione delle sanzioni rivela l'impiego diffuso di sofisticati schemi transnazionali. In media, uno schema elusivo coinvolge 7 persone giuridiche, di cui un terzo sono società di comodo. Le istituzioni finanziarie sono spesso implicate tramite le rispettive filiali. Inoltre prevalgono i metodi tradizionali di transazioni illecite: quelle bancarie (nel 35,1% dei casi), bonifici (17,5%) e conti offshore (12,4%) in primis. L'uso delle criptovalute è ancora limitato (3,1%). Le sanzioni che colpiscono interi settori industriali annoverano oltre l'80% delle violazioni. Ne consegue un frequente coinvolgimento di imprese inconsapevoli (3.5 aziende in media) poiché prive di procedure di compliance adeguate.
G.Perrin--PS