
Borsa: Europa mai così forte dai tempi del Covid, Milano +7%

Cauti i bond, scendono il petrolio e i future Usa, corre l'oro
Le Borse europee segnano il maggior rialzo dal Covid, dopo che il presidente Usa Donald Trump ha deciso di rinviare di 90 giorni l'entrata in vigore dei dazi bilaterali su tutti i Paesi a parte la Cina. Francoforte sale del 7,5%, Milano del 7%, Parigi del 6,2% e Londra del 4,7% con gli investitori che si ricoprono dopo l'ondata di vendite delle ultime sedute, innescate dai timori di una recessione dell'economia globale. L'indice Dj Stoxx 600 registra un balzo del 7%, con un movimento di tale ampiezza che non si registrava dal marzo 2020. Meno bene i titoli di Stato, dove si registra un rialzo dei rendimenti nei principali Paesi europei ad eccezione dell'Italia, stabile, e della Gran Bretagna, dove i Gilt cedono 5 punti base. Il rendimento del Bund, tipico porto sicuro nei momenti di tensione del mercato, sale di 9 punti base al 2,68% permettendo allo spread con il Btp, fermo al 3,87%, di ridursi a 119 punti base. Dopo il rimbalzo di ieri torna a scendere il petrolio che sconta i timori di una frenata dell'economia globale e di quella cinese, con il Wti che cede il 2% A 61,1 dollari e il Brent che scende a 64,1 dollari. Prosegue invece la corsa dell'oro (+2,3% a 3.112 dollari l'oncia), che prova a riavvicinarsi ai suoi massimi storici. A Piazza Affari segnano rialzi a doppia cifra Interpump (+11,4%), Prysmian (+11,5%), Mediolanum (+10,3%), Unicredit (+10,4%), Intesa (+10%), Stellantis (+10%) e Fineco (+10,4%). Sono invece in rosso i future su Wall Street mentre sono entrati in vigore i dazi di Pechino dell'84% sull'export americano: quelli sul Nasdaq cedono il 2% mentre quelli sull'S&P 500 l'1,6%. "Anche se le tariffe venissero sospese definitivamente, l'economia subirebbe danni a causa di un senso permanente di imprevedibilità nella politica. Da un punto di vista più strutturale, gli eventi delle ultime settimane avranno ripercussioni sui partner economici globali durante i prossimi negoziati commerciali e, in effetti, per molti anni a venire", rilevano gli analisti di Deutsche Bank.
H.Leroy--PS